Morgantina
Morgantina è un complesso archeologico ricco di fascino in provincia di Enna, scoperto grazie agli scavi dell’Università americana di Princeton nel 1955. Tali scavi diedero la possibilità di ricostruire la storia dell’insediamento in questa terra per un periodo di circa un millennio, dalla preistoria fino ad arrivare all’epoca dei Romani. Tra i reperti rinvenuti, i più interessanti sono il teatro dedicato a Dioniso, il cui effetto acustico è ancora oggi sperimentabile nella sua grandezza, e la cui scritta di dedica alla divinità è ancora visibile; il mercato (macellum) risalente all’epoca romana; i ruderi di un santuario di Demetra e Kore, che proteggevano la città, e l’agorà, che si articola su due livelli collegati da un’imponente scalinata, che precede quelli che sono i resti di una fontana monumentale (ninfeo) risalente probabilmente al III secolo a.c.. Nell’agorà sono inoltre presenti i resti di un ginnasio, dove i giovani potevano praticare le attività sportive.
Passeggiando fra le rovine del quartiere residenziale è possibile ammirare la casa di Ganimede, con stanze ancora ben conservate e pavimentate a mosaico (probabilmente uno dei più antichi mosaici ellenistici, risalente al terzo secolo a.C.), la casa delle quarantaquattro monete d’oro (così chiamata perchè vi furono ritrovate monete d’oro risalenti al periodo di Filippo II di Macedonia, Pirro e Alessandro Magno) e la casa del saluto, che accoglie il visitatore con la scritta “stai bene”.
Molto interessante è la monetazione della città, con grande varietà di esemplari e alto pregio artistico, che segnano le varie tappe dell’evoluzione economica di Morgantina in periodo greco e romano – la potenza economica della città si evince anche dal fatto che vi sia stato coniato un tetragramma, moneta di altissimo valore in epoca greca.
Uno dei più importanti reperti archeologici di Morgantina è la venere di Morgantina, rimasta a Malibu per molti anni ed oggetto di contesa tra Italia e Stati Uniti: nel 2011, la questione si è risolta con la restituzione della statua all’Italia.