Sant’Angelo Muxaro
Oggi Sant’Angelo Muxaro in provincia di Agrigento, è divenuta meta ricercatissima dei turisti non solo per l’inestimabile patrimonio archeologico, ma anche per il suo patrimonio naturalistico-speleologico (più di 100 cavità d’interesse speleologico), per i percorsi di trekking, (a piedi, a cavallo, in ATV quad e in fuoristrada) che qui si possono effettuare, e per degli itinerari eno-gastronomici, e per tutta una serie di originalissime escursioni che in loco si possono effettuare.
Nel territorio sono state ritrovate moltissime tombe, in particolare un complesso funerario composto da sei tombe dalla cosiddetta forma “a tholos”, tipiche della Grecia di Micene, la più grande delle quali è la Grotta del Principe o Grotta sant’Angelo, in onore del santo protettore: secondo la tradizione cristiana, l’eremita avrebbe scacciato il diavolo dalla grotta e poi vi avrebbe vissuto.
Non solo tombe, ma anche oggetti e resti che fanno riferimento alla vita quotidiana: a partire dall’Ottocento furono i contadini del luogo a scoprire, ad esempio, vasi che rivendevano ai mercati di Palermo o di Agrigento, e che ora fanno parte di collezioni private. Nei primi decenni del Novecento fu Paolo Orsi, brillante archeologo che si era già occupato delle zone di Pantalica, Cassibile e non solo, ad interessarti dei reperti di Sant’Angelo Muxaro. La sua spedizione ebbe molto successo, visto l’imponenza delle tombe che portò alla luce e la loro antichità – la più monumentale, si è detto, era proprio la Grotta del Principe. All’interno di ciascun monumento funerario, poi, venivano rinvenuti moltissimi oggetti che facevano parte del corredo funebre del defunto.
Molto suggestive sono poi le Grotticelle, tombe scavate nel profondo della roccia.
La festa più importante e caratteristica è quella dell’Epifania, durante la quale Sant’Angelo Muxaro raccoglie molti visitatori che possono rivivere l’atmosfera di un tempo e riscoprire gli antichi mestieri tradizionali del paese e dell’entroterra siciliano.