Trapani
L’antica “Drepanon” era utilizzata come porto della città di Erice dagli Elimi, che l’avevano fondata, e fu in seguito occupata dai Cartaginesi; al giorno d’oggi vi sorge Trapani, città del sale e della vela ma anche città tra i due mari: la lingua di terra su cui si trova osserva l’incontro tra il Mediterraneo ed il Tirreno. Iniziamo a parlare di questa città con una leggenda: la mitologia greca vuole, infatti, che il dio Saturno (dio della città), oppure Cerere, la dea delle messi, fece cadere una delle sue falci in mare: questa si trasformò nella lingua di terra su cui ora si trova la cittadina. Drepanon, infatti, significa falce. Di fronte a Trapani l’arcipelago delle Egadi, assolutamente imperdibili e raggiungibili in poco tempo.
Anche se alla sua nascita era un villaggio legato al mare divenne un importante porto commerciale dopo che i Fenici fondarono Cartagine. Cadde in mano all’Impero Romano d’Oriente dopo aver partecipato alla prima guerra punica e alla battaglia navale delle Egadi. Poi fu dominata dagli Arabi che le diedero il nome di Itrabinis, Tarabanis, Trapanesch. Nel medioevo il suo porto era tra i più importanti di tutto il Mediterraneo.
Cosa vedere a Trapani? Come ogni città siciliana, i monumenti sono numerosi e c’è l’imbarazzo della scelta. Citiamo in particolare il Palazzo Riccio di S. Gioacchino con il suo cortile catalaneggiante che ricorda la presenza spagnola; la Chiesa e collegio dei Gesuiti del 1596, mirabile testimonianza di barocco siciliano; il Palazzo Cavarretta del ‘400 sede del Senato trapanese e anch’esso barocco; la Chiesa di Sant’Agostino del ‘300; il Santuario dell’Annunziata costruito per ordine dei padri carmelitani qualche anno dopo il 1240; e infine il Museo Nazionale Pepoli che vanta una buona raccolta di archeologia, di sculture e di pitture.
Per completare la conoscenza di Trapani tappa obbligata sono le saline, che risalgono ai Fenici: vasche per la raccolta delle acque marine da cui estrarre il sale. Fanno parte della Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco, e sono ancora più che attive, ma contengono all’interno non solo un vero e proprio museo di archeologia industriale, ma interessantissimi esempi di flora e fauna – come non citare i pittoreschi fenicotteri rosa?
Ma di Trapani non si ci può perdere la processione dei Misteri che si svolge la notte del Venerdì Santo: una celebrazione famosissima che ogni anno attrae moltissimi fedeli, turisti e curiosi. Suggestiva e di antica tradizione, la processione dei Misteri è la più lunga di tutte le manifestazioni religiose italiane: inizia intorno alle 14 del venerdì Santo e si conclude 24 ore dopo. Di origine spagnola, questa processione consiste nella rappresentazione artistica dei momenti della morte e della passione di Cristo. I 20 gruppi sacri portati in processione sono forse addirittura risalenti a prima del Seicento. Confraternite e maestranze si occupano di organizzare questa lunga camminata di pellegrinaggio che parte dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio per poi percorrere le principali vie della città.
La cucina tipica trapanese propone poi moltissimi piatti, in particolare a base di pesce. Da assaggiare è sicuramente il tonno, che qui si cucina spesso facendone un ragù. Il pesce può essere anche accompagnato dal cous-cous, comunemente servito in ogni ristorante di Trapani e provincia: si tratta di un piatto celebrato, tra l’altro, con la famosissima Cous cous fest di San Vito Lo Capo. Ottima pasta trapanese sono i busiati, da condire con il pesto alla trapanese: pomodori, basilico in abbondanza, aglio e olio e … mandorle! Buon appetito!
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