Salemi
Sulle colline al centro della Valle del Belice, in provincia di Trapani, troviamo Salemi. Conosciuta già in età romana col nome di Halicyae, fu un centro legato a Segesta nelle lotte contro Selinunte.
Furono gli Arabi a darle il nome di Saleiman, e sotto il loro dominio divenne un’importante e fiorente città in cui l’agricoltura si sviluppò consistentemente: gli arabi realizzarono nelle campagne circostanti coltivazioni di agrumi, cotone, carciofi, melanzane, zafferano e molto altro ancora. Lo sviluppo proseguì poi con il periodo Normanno durante il quale Salemi fu dotata di un castello. La storia ricorda inoltre Salemi come la prima capitale d’Italia: quando Garibaldi vi arrivò, dopo essere sbarcato in Sicilia con i Mille, pose in cima alla torre del castello la bandiera del Regno d’Italia e proclamò Salemi capitale, titolo che mantenne per un giorno.
Il terremoto che nel 1968 colpì la valle del Belice interessò duramente anche Salemi, che fu in seguito ricostruita verso la parte più bassa della collina su cui si trova, parte che infatti viene chiamata “paese nuovo”. Il centro storico della città è di particolare interesse urbanistico per il suo impianto tipicamente arabo, con viuzze strette, vicoli ciechi, ripide scale e cortili. Il castello, che fu eretto nel secolo XII da Federico II di Svevia, si trova in posizione strategica elevata per dominare il territorio.
Tra le varie chiese sparse per il paese (più di venti) spiccano la bizantina Basilica di San Miceli, la Chiesa di Sant’Agostino e la Chiesa dei Gesuiti, dove giacciono le spoglie di San Urbano, San Vittoriano e San Clemenziano. La piazza Alicia, che ospita il Duomo, fu riqualificata in seguito al terremoto del 1968 con grande cura ed attenzione, tale da valere l’inclusione tra le 60 esempi di ottima riqualificazione urbana dal convegno “Piazze d’Europa”.