Valle dell’Anapo
Località di rara bellezza, oggi area demaniale di interesse naturalistico, nei canyon scavati dal fiume Anapo questa vallata custodisce ciò che resta della natura selvaggia degli Iblei: pareti rocciose, laghetti cristallini, rare piante endemiche e fauna di pregio: falco pellegrino, codibugnolo di Sicilia, allocco e non solo. La vallata fa parte della Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cavagrande: platani ed oleandri, salici e pioppi neri, margherite e ranuncoli colorano naturalmente questo splendido territorio che si estende per la maggior parte nelle aree appartenenti ai comuni di Ferla e Sortino.
L’Anapo è un fiume che deriva il suo nome dal Greco: tale termine significa infatti invisibile, e fu adottato proprio in ragione del percorso compiuto dal fiume, che spesso si infila sottoterra e sparisce per ricomparire più a valle. Attraversa tutto il territorio in provincia di Siracusa, nascendo dal Monte Lauro presso Buscemi e sfociando nella conca del porto Grande siracusano, confluendo con il fiume Ciane.
Nella stessa area si trovano paesi con chiese ed edifici barocchi, come Sortino, dove si producono il famoso miele di timo, oltre a quello di zagara e di eucalipto, già conosciuto nell’antichità (addirittura Virgilio ne parlava, citandolo come “miele ibleo”) e il liquore di miele. Anche il pizzolo è tipico di Sortino, anche se si può gustare in tutto il siracusano: piatto tipico proprio della più antica tradizione contadina, originariamente costituito da una focaccia con verdure, oggi è una pizza condita con olio, pepe, parmigiano e origano in superficie e farcita con diversi ingredienti sia dolci che salati.
Ferla, paesino medievale, deriva il suo nome da una pianta che nella zona circostante si trova spesso: la Ferula. Il territorio naturalmente fu abitato ben da prima del Medioevo, come testimonia l’incredibile complesso delle Necropoli di Pantalica. In questo piccolo e tranquillo paesino immerso nella quiete degli Iblei vi consigliamo di vedere la Chiesa di Sant’Antonio Abate, a croce greca, con una bella facciata barocca dai lineamenti sinuosi ed una bella scalinata che ne accresce la monumentalità.