Cefalà Diana
Cefalà Diana, paesino dell’entroterra palermitano, è adagiato ai piedi di un Castello di origine saracena ma riedificato nel XIII secolo di cui si è conservata una torre quadrangolare e alcuni ruderi delle antiche mura di cinta, dalle quali il panorama che si ammira è splendido. Abitato già in epoca romana, merita una visita per i suoi Bagni Arabi, unico esempio di edificio di architettura prettamente araba in Sicilia e edificati su una fonte termale. Si pensa, tra l’altro, che l’edificio sia stato realizzato dai romani e che in seguito gli arabi vi abbiano costruito sopra, come testimonia la tipica architettura con volte ogivali.
Nel 1997 è stata creata la Riserva Naturale Regionale Orientata Bagni di Cefalà e Chiarastella, per preservare l’inestimabile patrimonio archeologico che è costituito da questi bagni termali. Sono costituiti da una costruzione quadrangolare, edificata a ridosso di un costone roccioso nel quale si trova la sorgente che fin dai tempi antichi è stata utilizzata per le sue qualità terapeutiche. I locali attigui ospitano un museo archeologico.
Oltre al turismo, in particolar modo incentivato dal castello e dai bagni, Cefalà Diana basa la sua economia sull’agricoltura, in particolare con la coltivazione di frumento e olio. La principale festa del paese è quella dedicata al patrono San Francesco, che si tiene nel mese di agosto, oltre alla festa di San Giuseppe a fine settembre.