Mistretta
Probabilmente fondata dai fenici (l’Odissea la vuole invece, leggendariamente, fondata dai Ciclopi), dominata da arabi e normanni come il resto dell’isola, Mistretta (provincia di Messina) è un paese ricco di storia e cultura, e si trova nel Parco dei Nebrodi, su un colle a circa mille metri sul livello del mare. Spettacolare è il panorama dalla cosiddetta “sella dei Nebrodi“, come il paese viene chiamato: dall’entroterra messinese al mare, fino a scorgere le Eolie in lontananza.
La storia vuole Mistretta molto attiva durante i Vespri Siciliani, impegno che le fece guadagnare il titolo di città demaniale sotto gli Aragonesi. Ciò concesse alla città di dotarsi di numerosi splendidi edifici, in particolare durante il Cinquecento, quali ad esempio la Chiesa Madre dedicata a Santa Lucia, con dei magnifici portali testimonianza delle grandi maestranze di scalpellini, e la Casa dei Pellegrini. Il centro storico è tuttora in ottimo stato, con chiese, fontane, palazzi nobiliari, archi e costruzioni di pietra dai tetti rossi: monumenti arricchiti dall’estro degli artisti locali, grazie alla centenaria tradizione di scalpellini.
Su un monte roccioso domina la città il Castello Arabo – Normanno, di forma rettangolare e circondato da quattro torri merlate. Nella campagna prospicente questo edificio sono stati ritrovati numerosi reperti a testimonianza della dominazione Greca, a quanto pare pacifica, che interessò Mistretta, riempiendola di edifici tipicamente ellenici (teatri, templi e così via).
Piatto tipico di Mistretta è la pasta ‘ncaçiata, con caciocavallo, pomodori, uova, carne trita, salame, melanzane, pecorino, aglio e condimenti. Il nome del piatto deriva dalla casseruola in cui la pietanza viene cucinata, posta su una brace ardente: ncaçio in dialetto. In generale, molto consumati sono i formaggi data l’antica tradizione della pastorizia nel luogo: in particolare, da assaggiare è la Provola dei Nebrodi.