Giardini Naxos
734 a.C. Dalla Grecia salpano i Calcidesi che, seguiti dai Naxii provenienti da un’isola del Mar Egeo, giungono con le loro navi nella baia di Capo Schisò, uno splendido promontorio formatosi in seguito ad una colata lavica. In questo territorio decidono di fondare la prima colonia greca della Sicilia, meglio conosciuta come Giardini Naxos.
Distrutta dai Siracusani, i suoi esuli si rifugiano nelle vicinanze fondando la magnifica Taormina. Ma Giardini è destinata ad esistere. Col tempo riprende la vita nel territorio e da modesto villaggio di pescatori si trasforma in una delle località turistiche oggi più ambite in tutto il territorio siciliano. Le sue origini e la sua storia si rivivono attraverso il patrimonio artistico e archeologico che la città offre ed esibisce con orgoglio.
Emblema della sua grecità è la scultura in bronzo del Sileno, mitico figlio di una ninfa e del dio Pan.
A simboleggiare invece le sue tradizioni marinare, sul lungomare si può ammirare la statua dell’uomo e il mare che vuole esaltare la figura del marinaio, con la sua audacia e forza. Ma l’itinerario che percorre al meglio tutte le tappe della storia della città è sicuramente quello rappresentato dal Museo e dal Parco Archeologico.
Il Museo raccoglie reperti e materiali relativi a tutte le fasi storiche che si sono susseguite nell’antica città, dalla preistoria fino a tutto il V secolo a.C.
Annesso al Museo, il Parco Archeologico è di grandissimo interesse. Il suo ritrovamento ha consentito di studiare e conoscere meglio la struttura urbanistica delle città greche arcaiche. Si conservano bene ancora le mura della città arcaica, prima sviluppatasi sulla costa e poi verso l’entroterra, realizzate in pietra lavica e con quattro porte che consentivano l’accesso alla città, all’interno della quale si trovavano laboratori artigiani e botteghe, edifici civili, pubblici e di culto. Nel V secolo a.c. la città fu distrutta e poi ricostruita probabilmente da Ierone. La città così riedificata presentava diverse botteghe di vasai, e risale al V secolo a.c. anche la necropoli che si trova tra l’Alcantara e il Santa Venera.
A sud-ovest si trova la zona sacra che fungeva da “acropoli” e da ingresso alla città vera e propria. Vi si trovano due templi, le cui terracotte contenute all’interno sono state ritrovate nell’area. Grazie agli scavi sono state ritrovate anche monete d’argento, a testimonianza della fiorente economia della cittadina nel VI secolo a.c.