Acireale
Acireale si trova in provincia di Catania, su un altopiano di origine lavica che viene chiamato Timpa, a strapiombo sul mar Ionio.
Nella mitologia greca esisteva una divinità di nome Aci, di cui era innamorata una ninfa, Galatea, amata a sua volta da Polifemo, che uccise il rivale in amore schiacciandolo con un masso. Dal sangue del defunto nacque il fiume che i greci chiamarono Akis, al giorno d’oggi sottoterra ma riaffiorante in una sorgente che viene appunto chiamata “Sangue di Aci” (sangu di Jaci in siciliano).
La città è sempre stata centro di fiorente commercio e traffico mercantile, cosa che la portò più volte ad essere vicina alla denominazione di Capitale, che però non fu mai raggiunta.
Le Terme di Acireale hanno origini lontanissime; con il termine Xiphonie i Greci denominarono le prime costruzioni termali per lo sfruttamento delle acque sulfuree provenienti dall’ Etna. La città si presenta con uno splendido parco con le annesse piscine e campo-giochi, la lussureggiante vegetazione della Timpa, la magnifica veduta panoramica da Taormina ad Acitrezza. Sono molti i luoghi d’interesse ad Acireale: prima fra tutti Piazza del Duomo, che vede affacciarsi i principali monumenti della città: la Cattedrale di Maria Santissima Annunziata, la Basilica di Pietro e Paolo, con una statua del Cristo alla colonna che è molto venerata e, secondo la tradizione, portata in processione ogni settant’anni, il Palazzo Municipale.
Il carnevale di Acireale vanta un’antica tradizione, se ne parla già dalla fine del ‘500 e ancora oggi è uno dei più famosi d’Europa, grazie ai pittoreschi carri allegorici e infiorati, oltre ai carri in miniatura, rappresentanti le maschere più storiche della tradizione ascese: l’Abbatazzu, che pare volesse prendere in giro la classe ecclesiastica, il Baruni che faceva il verso ai nobili, i Manti e Quadaredda.
Altra festa importante è quella di San Sebastiano, che si tiene il 20 gennaio. La città è particolarmente devota al Santo come ringraziamento per averla risparmiata dalle epidemie di peste nel Medioevo. Intorno alle 5.30 del mattino del 20 gennaio, dalla chiesa vengono emanate le “sette chiamate” ovvero i colpi di campana che fanno radunare i fedeli. Dopo le messe, i devoti legati ai Cavalieri di Malta entrano nella chiesa gridando frasi in dialetto siciliano per omaggiare il santo, e alle 7.30 il Decano apre la cappella della Basilica. La giornata vede la processione della statua del santo per le vie principali della città, con un momento particolarmente suggestivo la sera, quando una parte della processione viene fatta di corsa. Dopo i fuochi d’artificio in piazza Duomo, il Santo rientra nella basilica e la festa si conclude.
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[…] storico barocco della città (che vi invitiamo, nel frattempo, a visitare: cliccate per la nostra guida di Acireale) sfileranno carri di diverso genere. I carri allegorico-grotteschi in cartapesta sono i più comuni […]