Il macco di fave. Dall’antica Grecia alla cucina siciliana
Sapevate che Raffadali è conosciuto come u paisi du maccu (il paese del macco)? Il macco è un’antica pietanza a base di fave tipica della provincia agrigentina, ma oggi conosciuto, cucinato ed apprezzato in tutta la Sicilia.
Si tratta di una crema di fave secche realizzata lasciando cuocere a lungo le fave in acqua poco salata con l’aggiunta di bietole, da condire poi con del solo olio extravergine di oliva.
Consumato solitamente come piatto unico o minestra, appartiene certamente alla cucina povera e genuina, tipica della cultura contadina. Pare trattarsi di una ricetta assai remota risalente, addirittura, all’epoca dell’antica Grecia.
Già Aristofane, nella commedia “Le rane” (450 a.C.) racconta di una pietanza a base di fave schiacciate che Eracle mangia per diventare forte e prepararsi alle sue straordinarie prodezze.
Il termine macco, invece, sembra derivare dal verbo latino maccare che significa, appunto, schiacciare.
La ricetta del macco di fave è diffusa in tutta la Sicilia. Lo troviamo con finocchietto, con o senza indivia, con cipolla e sedano, con pomodoro e, addirittura, con carne di maiale.
Ciascun luogo, però, ne tramanda da sempre piccole varianti che ogni volta rendono la sua degustazione un’esperienza unica.