Segesta
Segesta fu fondata probabilmente dagli Elimi, come ci narra Tucidide, fondatori anche della magnifica Erice, tra colline ocra e rosso-brune che creano un gradevole contrasto con le tantissime sfumature del verde. Virgilio ci racconta, invece, che la città fu fondata da Enea. Permeata di cultura greca, mostra nei resti ancora esistenti l’orma dell’influenza ricevuta, e i monumenti più famosi della città sono il Tempio ed il Teatro.
Il Tempio di Segesta è uno dei monumenti più perfetti a noi giunti dall’Antichità. Un elegante edificio dorico dalle proporzioni di una rara armonia: il peristilio ha conservato quasi completamente intatte le 36 colonne in magnifico calcare di una tinta dorata e prive di scanalature. Si era sempre creduto che si trattasse di un Tempio non finito, probabilmente per un incombente pericolo o per le continue guerre di Segesta contro la vicina Selinunte, ma è stata anche avanzata l’ipotesi secondo cui si tratta di una costruzione finita e così voluta dalla popolazione non greca che vi abitava e che praticava i propri riti all’aperto.
In mezzo ad un paesaggio nudo e silenzioso, a ridosso del monte Barbaro, si allarga, intagliato parzialmente nella roccia, il grande Teatro che possiamo datare, forse, alla metà del III secolo a.c.. Fu profondamente rimaneggiato in epoca ellenistica e romana: la cavea è eccezionalmente ricavata nelle pendici della collina e in parte sostenuta da un muro di contenimento a blocchi; l’orchestra era dotata di un passaggio sotterraneo e di una scala che permetteva agli attori di sorprendere gli spettatori, sbucando fuori all’improvviso. Doveva esserci una parete scenica riccamente ornata con pilastri e colonne, dove oggi, nello scenario della vallata digradante, tra pietre e arbusti, si nascondono e riappaiono gli attori. In estate, il teatro rivive e si riempie di spettatori pronti ad assaporare, in un legame senza tempo, le grandi tragedie e commedie che avvincevano gli antichi davanti un panorama stupendo che si apre verso ilGolfo di Castellammare.
Nel tratto collinare di strada che separa il tempio dall’Acropoli, dove è situato il teatro, si trovano delle fortificazioni tra cui la Porta di Valle, e altre zone in cui restano alcuni ruderi di complessi residenziali. Nella zona dell’acropoli è possibile osservare oggi le fondamenta di alcuni edifici risalenti all’epoca medievale – due chiese normanne, una moschea e un quartiere abitativo. Tra il tempio e l’acropoli si trova un dislivello non indifferente, che può essere percorso a piedi in circa 30 minuti; in alternativa è disponibile usufruire di un servizio di bus – navetta.
Foto a cura di Fiorella Rizzà
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