Augusta
Fondata nel 1232 da Federico II (che la chiamò Augusta Veneranda e l’amò particolarmente) nei pressi di Megara Iblea, antica città dorica, si trova oggi in provincia di Siracusa ed ha il suo centro storico su un’isola collegata alla terraferma da due ponti, la Porta Spagnola risalente all’edificazione originaria della città e il più recente viadotto Federico II di Svevia. E’ possibile, comunque, che il centro storico fosse già abitato in epoca preistorica.
Dopo gli Svevi la città fu occupata, anche e soprattutto per via della presenza del castello, dagli Angioini, spodestati durante i Vespri Siciliani dal popolo in rivolta; arrivarono dunque gli Aragonesi; nel periodo del Cinquecento gli attacchi dei turchi erano continui e vennero realizzati bastioni per fortificare ulteriormente la città. A questo periodo viene fatto risalire un miracolo di San Domenico, che apparve in cielo facendo fuggire i turchi invasori – per questo il santo è particolarmente venerato in città. Anche Augusta fu colpita dal terribile terremoto del 1693 e completamente distrutta, ma in seguito ricostruita con rapidità ed efficienza.
E a San Domenico di Guzman è dedicata una Chiesa nel centro storico che fu originariamente edificata in periodo contemporaneo alla fondazione della città, ma la sua storia è stata particolarmente travagliata: fu distrutta dai turchi nel Cinquecento e poi ancora dal terremoto del 1693 e da quello del 1848. La bella costruzione che si vede oggi è in stile neoclassico, con una navata unica e un bell’abside diviso da cinque colonne con capitelli corinzi; anche il sisma del 1990 danneggio questo edificio che tuttavia è stato restaurato con cura e restituito alla città.
Augusta mantiene la radice culturale spagnola nelle feste religiose: San Domenico, patrono della città, si festeggia per ricordare la summenzionata cacciata dei turchi del 1594. Suggestive e famose sono poi le celebrazioni che si tengono ogni anno in occasione della Settimana Santa, organizzate dalle confraternite che rendono omaggio al Santissimo Sacramento recandosi alla Chiesa Madre con un abito penitenziale; nel Giovedì Santo ha luogo la messa ed il tradizionale rito della lavanda dei piedi, al termine della quale chi ha impersonato l’apostolo riceve il cavaddu d’apostuli, un pane dolce glassato.
Nelle vicinanze vi consigliamo di visitare Brucoli, situato in una insenatura, con un castello cinquecentesco: è una rinomata località turistica.