Acate
Acate sorge in provincia di Ragusa, nella valle del fiume Dirillo, presso le cui rive si ricavava la pietra agata, che i Romani chiamavano Achates. Fu nel 1938 che, per questa ragione, l’antico feudo di Biscari vide il suo nome mutato in Acate; in siciliano, infatti, ancora adesso il paese viene chiamato Vischiri. Ci sono delle ipotesi, tuttavia, secondo le quali il nome originario di questo centro abitato fosse, appunto, Acate, che è un personaggio che si trova nell’Eneide di Virgilio, e sarebbe stato sepolto sulle rive del Dirillo.
In tutta l’area sono state rinvenute tracce della presenza di Siculi e Greci, ma anche Romani e Bizantini; nel Medioevo, il Feudo di Biscari faceva parte della ricca e fiorente Contea di Modica; nel 1693 fu anch’esso colpito dal terremoto. La ricostruzione che ne seguì vide Biscari risorgere in un luogo leggermente spostato rispetto a quello originario: il castello fu ricostruito e la vicina Chiesa ampliata. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Acate fu triste scenario di quello che è ricordato come il “massacro di Biscari“, quando soldati degli Stati Uniti commisero una strage (un vero e proprio crimine di guerra) assassinando senza giustificazione 76 prigionieri di guerra di nazionalità tedesca ed italiana.
Tra i migliori monumenti della cittadina, la Chiesa Madre, che risale al Seicento e i cui resti primitivi sono ancora visibili: parte dell’abside e gli archi che sovrastavano il coro, oltre a parte del transetto, sono ancora quelli della costruzione originaria. La Chiesa di San Vincenzo Martire, poi, custodisce il reliquiario del patrono della città, ed è una bella chiesa barocca con ricchi stucchi decorativi e uno splendido organo.
Fu ricostruito da Vincenzo Paternò dopo il sisma del 1693 il Castello, originariamente quattrocentesco, che ancora oggi sorge vicino alla Chiesa Madre in Piazza Libertà, centro del paese. Sono ancora ben visibili le imponenti carceri. Da piazza Libertà vi consigliamo di far partire il vostro itinerario: passeggiando per le vie di questo paesino respirerete un’atmosfera di tranquillità e tradizione storica davvero imperdibile.
Dedicato a San Vincenzo, per onorare il santo durante la sua festa, è il celebre Palio di Acate, di antica tradizione, orgoglio degli abitanti e indubbiamente evento più atteso dell’anno, che si svolge in un Corso Indipendenza sfarzosamente addobbato ed illuminato per l’occasione. Il Palio è salutato da sbandieratori e giovani vestiti nei costumi Settecenteschi. La Festa di San Vincenzo ha luogo nella terza domenica successiva a quella di Pasqua, e prevede celebrazioni religiose ma anche manifestazioni folcloristiche, culturali e musicali.
Suggestive sono poi le luminarie di Santa Lucia: i giovani accatastano grandi cumuli di legna per organizzare dei falò davanti ai quali scaldarsi (ed arrostire la salsiccia) insieme ai più anziani; in occasione della festa di San Giuseppe, poi, è ancora usanza di alcune famiglie allestire un altare che viene ricoperto da lenzuola bianche ornate di ricami – “u patriarca“, così si chiama – sopra al quale sono servite le portate del pranzo, che viene offerto alla Sacra Famiglia. Tradizionale è anche il Carnevale con carri allegorici che passano attraverso tutto il paese.